Tutti condannano l'ennesimo femminicidio e chiedono applicazione severissima della legge

TERAMO – Sul femmincidio di Nereto, in cui ha perso la vita Mihaela Roua, è esploso il mondo dei commenti, delle inevitabili condanne pre-processuali e delle polemiche, soprattutto alla luce della cattura del compagno camionista, ricercato per un pomeriggio intero e adesso accusato del delitto. 

Per la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Tania Bonnici Castelli, "l’omicidio di Mihaela costringe ad una presa di coscienza forte e alla consapevolezza di dover moltiplicare gli sforzi per rafforzare la tutela di donne e  minori. Per questo la Cpo provinciale e le Cpo comunali, in sinergia con le altre istituzioni, intendono stringere un patto sempre più forte per la tessitura di una rete antiviolenza più attiva ed efficace sul territorio". 
Le fa eco la Consigliera di parità, Monica Brandiferri, per la quale "serve non solo un cambiamento di passo nell’applicazione delle leggi, ma anche un radicale mutamento culturale. Bisogna continuare a denunciare e le istituzioni tutte devono fare fronte compatto affinchè le donne vittime di violenza non vengano lasciate sole".
La mattanza di donne ad opera di mariti e compagni violenti viene paragonata dal segretario regionale del Pd, Michele Fina, ad una "guerra civile che vede da una parte una cultura gretta ed oppressiva ancora troppo radicata e dall’altra le donne e gli uomini che lavorano per emanciparsene. Bene ha fatto la senatrice Valente, Presidente della Commissione su femminicidio, a chiedere al Governo un significativo impegno economico nella prossima legge di Stabilità: la senatrice sarà con noi il 4 novembre in una grande iniziativa contro il femminicidio che terremo proprio a Nereto". Per la deputata Dem, Stefania Pezzopane, forte è "l’esigenza di un’applicazione intransigente delle nuove leggi di contrasto all’assassinio delle donne da parte degli uomini, a cominciare dal cosiddetto ‘codice rosso’, ma soprattutto l’urgenza di avviare una grande e impegnativa battaglia culturale affinché nel nostro Paese vengano recise per sempre le piante generatrici dell’odio e della violenza. Va sconfitto in ogni luogo quel presunto ‘diritto di proprietà’ – dice l’onorevole del Pd – che alcuni uomini sentono di avere su mogli e fidanzate, frutto di una perversa distorsione del concetto di coppia e della convivenza". Il commissario del Pd provinciale, Pietro Di Stefano ritiene che "l’uccisione di questa giovane madre, riafferma tragicamente come l’omicidio non sia che l’ultimo atto di una lunga serie di negazioni della libertà, della dignità e dell’integrità delle donne, di fronte al quale non possiamo arretrare".
Chiara Mancinelli, referente all’Aquila dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, esprimo vicinanza alla famiglia della giovane mamma di Nereto e torna ad invitare "le vittime di violenza a denunciare".
"Applicare in modo drastico la normativa esistente, per far sì che i provvedimenti come il ‘Codice rosso’, non siano un’occasione mancata ma anche proseguire la battaglia delle battaglie, ossia quella culturale finalizzata alla costruzione di un pensiero diffuso che generi la definitiva sconfitta della violenza sulle donne", sono azioni fondamentali citate da Rita Innocenzi, della segreteria Cgil Abruzzo Molise, Loredana Piselli, del coordinamento Donne dello Spi-Cgil Abruzzo Molise, ed Emanuela Loretone, della segreteria organizzativa Cgil Teramo.